Locorotondo

Locorotondo, in Provincia di Bari, è nota per la sua forma circolare, i vicoli che si incuneano stretti tra le case, attraversati da luce bianca e accecante.

Dal suo belvedere si ammira un territorio che è a tratti emozionante: un mosaico di piccoli vigneti segnati da muretti a secco, macchie di bosco mediterraneo e argentei uliveti che circondano antiche masserie, migliaia di trulli sparsi nelle contrade. In più, il piccolo nucleo antico di Locorotondo, racchiuso nella sua perfezione circolare di pietre e calcine, un tempo segnato dalle mura, sembra sospeso tra sogno e realtà: il bianco della calce avvolge ogni cosa, fa da abbagliante sfondo alle architetture barocche in pietra locale, esalta le macchie di colore intenso dei balconi fioriti. I caratteristici tetti aguzzi fatti di grigie “chiancarelle” di pietra, le cummerse, fanno svettare in alto le facciate delle case, che all’interno presentano ambienti dalle tipiche volte a stella. Nel borgo storico non ci sono particolari emergenze architettoniche, ma tutto è grazioso e intimo, e un senso di ordine, di rispetto, di matura civiltà contorna i piccoli scrigni di fede e arte. Dalla piazza Vittorio Emanuele, dove due grandi pilastri ottocenteschi individuano l’antica Porta Napoli, si snoda il percorso lungo il quale si trovano il palazzetto del Comune ora biblioteca Comunale (fine Settecento), il barocco palazzo Morelli, con lo splendido portale e i balconcini con  ringhiere in ferro battuto a petto d’oca e, più avanti, la chiesa Madre.